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Saliamo e scendiamo quotidianamente dal tram, osserviamo l’Arcella da un finestrino, di passaggio. Camminiamo con una meta, verso un negozio, passiamo da uno scorcio di quartiere, facciamo la fila in attesa, fuori dal cinema. Viviamo le strade distrattamente, seguendo percorsi mentalmente impostati e non ci accorgiamo dei cambiamenti, della storia che resiste, dell’arte e delle differenti stratificazioni della bellezza.

Questo progetto è un invito a perdersi per le vie dell’Arcella per conoscere gli sguardi e le storie che risiedono al suo interno. Abbiamo scritto storie di questo quartiere camminando per le strade e per le strade adesso ritornano, a disposizione di tutte e tutti: sono stati realizzati qr-code di 32 foto-storie e gli sticker facilmente riconoscibili a forma di Polaroid, sono stati appiccicati accanto ai luoghi narrati negli articoli, ma anche in punti “sconnessi” e volontariamente slegati. Un invito, infatti, a vagabondare per la città, camminando non per arrivare a destinazione, ma per il gusto di farlo, con la curiosità di scoprire luoghi non ancora calpestati, secondo l'essenza di un flâneur.

Quest’associazione cosa fa nel quartiere? E dietro a questo numero civico che storia si cela? Chi è l’autore di questo murale? E qual è la storia dimenticata di uomini che non ci sono più? Semplicemente inquadrando il qr-code con la fotocamera dello smartphone (o scaricando app gratuite) è possibile scoprire aneddoti e curiosità, immergendosi davvero nell’alveare di volti e vita dell’Arcella. 

Questa parte del progetto è stata realizzata grazie ai fondi del Premio ''Goattin'' 2020 bandito dall'Ordine dei giornalisti del Veneto.

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